Come se non bastasse, Chris Bernard ci aggiunge anche non pochi effetti poco speciali, flou artistici e lampeggiamenti colorati vari. Eppure, LETTERA A BREZNEV riesce a tenersi a galla. Qualcuno lo ha definito il primo fotoromanzo neorealista: è certo che dietro alla storiella c'è tutta una tradizione del cinema inglese. Un modo (ricordate SABATO SERA, DOMENICA MATTINA, il primo film di Karel Reisz?) di guardare senza risentimento, ma con lucidità, al grigiore del quotidiano. Un modo d'interpretare ogni pretesto, anche quello apparentemente più futile, che possa permettere di fuggire da quel condizionamento.